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Consigli pratici per migliorare il tuo stile libero

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Innanzi tutto diciamo che esistono due tipi di stile libero uno a braccio teso e uno a braccio flesso. Lo stile libero a braccio teso è più elementare e s’impara con facilità dopo le prime lezioni. Non richiede molta acquaticità quindi ed è utile per migliorare la coordinazione e quindi tutti i movimenti complessivi: la bracciata, la gambata e la respirazione. Però essendo il braccio teso sia nella sua fase aerea che subacquea,è più pesante, si raggiunge una velocità inferiore e una minore resistenza. Lo stile libero a braccio flesso lo si esegue in un secondo momento quando ormai si è raggiunti un certo livello di conoscenza dell’acqua. Durante la fase aerea, di recupero, il gomito risulta piegato e rilassato, proprio per diminuire lo sforzo mentre durante la fase subacquea il braccio, sempre flesso, esegue un movimento ad “S” per andare a cercare “l’acqua ferma”.

Avvicinandoti al centro dell’articolo, questo paragrafo offre l’opportunità di collegare idee precedenti con nuove intuizioni. Usa questo spazio per presentare prospettive alternative o rispondere a possibili domande che i lettori potrebbero avere. Trova un equilibrio tra profondità e leggibilità, assicurandoti che le informazioni rimangano facilmente comprensibili. Questa sezione può anche servire come transizione verso i punti conclusivi, mantenendo il momentum mentre guidi la discussione verso le sue fasi finali.

Conclusione con approfondimenti chiave

In questo paragrafo conclusivo, riassumi i punti chiave trattati nell’articolo, rafforzando le idee più importanti. Incoraggia i lettori a riflettere sugli approfondimenti condivisi o offri consigli pratici che possano applicare nella loro vita. Questa è la tua occasione per lasciare un’impressione duratura, quindi assicurati che i tuoi pensieri finali siano incisivi e memorabili. Una conclusione forte non solo lega l’articolo insieme, ma ispira anche i lettori a coinvolgersi ulteriormente.

Le sfide quotidiane di un bagnino in Umbria

Il lavoro da bagnino è una grandissima responsabilità! Infatti in acqua basta uno svenimento che poi diventa annegamento se ci si distrae. Oppure qualcuno che viene in piscina ubriaco o drogato e non sa neanche nuotare. Oppure le mamme che vanno a prendere il caffè al bar e si dimenticano del loro bambino di 3 ò 4 anni che magari d’estate attratto dall’acqua si butta in acqua che vede azzurra e fresca.

Oppure qualcuno che fa una dieta alimentare molto restrittiva per dimagrire e poi si mette a nuotare per ore per bruciare ancora più calorie. e poi perde i sensi.

C’è chi fa il bagno di notte in piscina dopo aver cenato magari in una festa a bordo vasca poi si sente male.

Oppure chi mangia continuamente e tra un panino e l’altro fa quattro tuffi bloccando anche questo la digestione.

Più difficile ancora è fare i corsi di nuoto e tenere sotto controllo la vasca!

In cinque anni in cui ho lavorato in piscina ho effettuato almeno una ventina di salvataggi!