Innanzi tutto premetto che io provengo da un percorso di studi che ha il suo interno il liceo scientifico e la facoltà d’ingegneria, per cui il mio stile d’insegnamento è particolare, io lo definirei “incrementale” cioè si impara a nuotare superando piccoli gradini di difficoltà in vari esercizi.
Generalmente in oltre, per ogni ora di nuoto si eseguono fuori dall’acqua esercizi della durata complessiva di quindici minuti, di riscaldamento, di stretching, di potenziamento, di memorizzazione dei movimenti dei vari stili, di respirazione usando anche il training autogeno.
La parte iniziale del corso di nuoto è lo sviluppo dell’acquaticità. Per far questo io utilizzo parte degli esercizi dell’acquagym, cioè di quella arte sportiva che è la ginnastica in acqua.
Avvertenze: se non sapete nuotare, provate questi esercizzi sulla vasca piccola, in acqua poco profonda, soltanto quando è presente un bagnino o un istruttore. In acqua infatti basta uno svenimento per affogare
Vasca piccola quindi, entrata in acqua graduale, camminare in circolo e poi correre in circolo. Avvertirete l’azione fluida dell’acqua che si oppone ai vostri movimenti. Dovrete imparare a camminare e a correre in questo nuovo ambiente.
Passiamo poi ad un al lavoro sulle braccia. Ginocchia piegate, acqua che arriva sopra le spalle, mani a paletta, aprire e chiudere le braccia ruotando le mani. Avvertire la resistenza dell’acqua. Successivamente poniamo le mani lungo i fianchi alziamo e abbassiamo le braccia sempre con le mani a paletta. Avvertire la resistenza dell’acqua.
Utilizziamo la scaletta. Per le prime gambate avendo un sostegno fisso in piscina, la scaletta, perchè non utilizzarlo. Mani che afferrano la scaletta, piedi in iperestensione e ruotati all’interno, battute di gambe.



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